Habitans @CCI Days

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Il 29 settembre 2021 Habitans è andato in scena al Teatro San Leonardo di Bologna, nell’ambito dei CCI Days 2021 – Creative and Cultural Industries Festival, evento promosso e realizzato dal Centro di Ricerca per l’interazione con le Industrie Culturali e Creative dell’Università di Bologna.

L’obiettivo dei CCI Days 2021 è quello di evidenziare quanto ricerca, innovazione, sperimentazione e tecnologie abilitanti possano essere messe al servizio di enti e imprese, creare nuovi prodotti e servizi, abilitare cross-over in diversi settori produttivi e generare nuove economie.

I CCI Days 2021 sono l’occasione per narrare attraverso workshop, incontri, video e performance i prodotti, i servizi e le interazioni attivate nella prima fase di start up di Centro CRICC.

Le connessioni con le reti regionali, nazionali ed internazionali, grazie ai dialoghi con i curatori e i responsabili di centri per l’innovazione e la creatività, consentono di approfondire il valore dell’interazione con altri ecosistemi europei al fine di moltiplicare gli impatti e gli effetti di queste relazioni.

Habitans

Habitans è un’installazione performativa-concettuale prodotta da rapso, a cura del compositore Lillo Morreale e del performer Cristian Mezzo. Un’indagine sulla spazialità e relazionalità in chiave performativa, con il fine di indagare i valori primordiali della condivisione impulsiva: l’incontro come opportunità di conoscenza, adattamento reciproco, che inevitabilmente tramuta in coesione.

Video: Marina Fastoso

Utilizzando diverse forme d’arte, la performance artistica può fungere da catalizzatore aumentando la consapevolezza delle sfide più vulnerabili della nostra società legandosi empaticamente con il pubblico.

La sacralità rituale dell’abitare è nella tensione continua nel far confluire input sempre diversi in un’energia ritmica centripeta che “muove” i performer e lo spettatore nel cuore dello spettacolo, per poi dissolversi uniforme nell’ambiente e nel paesaggio spaziale. In Habitans emerge la volontà di scavare nel profondo delle relazioni umane prive di sovrastrutture culturali come parola, autorità e dottrine.

Qui la forza invisibile è la relazione anarchica suono-spazio-corpo.

L’ “insediamento” nello spazio si articola dall’urgenza di trovare connessioni più profonde e spontanee, all’interno e all’infuori di una partitura “preparata”. Gli artisti portano in scena, tra compresenza e contagio, un atto performativo che libera le tensioni umane più ancestrali all’interno di un contenitore-spazio mutevole, la stanza dei giochi in cui condividere e rielaborare sollecitazioni e suggestioni, come gesto artistico continuo e mai definitivo.

La performance è un profondo richiamo al legame tra abitante e abitato, ed invita l’audience a riflettere sul valore ecologico di occupare uno spazio o un ambiente. Lo spettatore grazie alla performance trans-artistica si ritrova a ripercorrere la storia dell’uomo sulla terra, fino ad arrivare ad un’ultima fase analitica dedicata alla sostenibilità stessa del nostro habitare, in quanto occupazione fisica dello spazio naturale.

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Habitans @CCI Days